Pugno duro in difesa dell’ambiente

Sabaudia – Circeo

29/01/2017 – 18:00

di Federico Domenichelli

Guardia alta sull’ambiente e in particolare sull’edilizia e il contrasto del bracconaggio. A svolgere queste attività, di concerto con il Parco nazionale del Circeo, saranno i carabinieri forestali del coordinamento territoriale per l’Ambiente. Il piano operativo è stato approvato nei giorni scorsi dal consiglio direttivo del Parco, che contribuisce a tali attività con un investimento di 70mila euro. L’obiettivo, come si legge nel documento firmato dal direttore Paolo Cassola e dal tenente colonnello Giuseppe Lopez, è quello di «assicurare la sorveglianza nell’intero territorio del Parco nazionale del Circeo, escluse le aree di mare confinanti con il Parco stesso».
Il perché di tale esigenza è spiegato subito dopo e si desume facilmente dalla peculiarità di un territorio bellissimo ma fragile come quello del Parco nazionale del Circeo. Parliamo infatti di una foresta demaniale di circa 3.260 ettari, comprensiva di riserve naturali integrate, di quattro laghi costieri, dell’isola di Zannone (punto di sosta di molti uccelli migratori) e del Promontorio del Circeo, nella quasi totalità di proprietà privata. Ad arricchire il tutto, i siti archeologici di villa Domiziano, della Casarina, delle terme romane di Torre Paola, della peschiera e della fonte di Lucullo e di villa dei Quattro Venti. Un ambiente ricchissimo ma da tenere sempre sott’occhio, puntando soprattutto sulla prevenzione degli illeciti.
Buona parte dei controlli sarà rivolta all’attività edilizia, in particolar modo nelle aree più sensibili del territorio «per la forte pressione che su di esse si determina». Fra queste vengono annoverate la duna costiera e il promontorio del Circeo. «Gli abusi edilizi consistono il più delle volte in difformità o ampliamenti rispetto ai progetti eventualmente realizzati. In questo senso – si legge nel piano – l’attività di sorveglianza deve possedere un elevato livello di attenzione». Altrettanto importante è il contrasto del bracconaggio, anche se per fortuna si tratta di un fenomeno di «modesta entità in termini assoluti», ma che necessita «di una costante attività di controllo, in particolare durante specifici periodi dell’anno». Tra le zone più sensibili, oltre a quelle lacuali, anche l’isola di Zannone, meta – come accennato – della fauna migratoria. A tal fine saranno organizzati servizi continuativi e/o saltuari al fine di prevenire e contrastare il fenomeno, oltreché garantire un presidio durante il maggior afflusso turistico». A presidiare come sempre saranno gli agenti dell’ex Forestale, oggi transitati nell’Arma dei carabinieri come previsto dalla razionalizzazione delle forze di polizia varata nel 2016.

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