Porto del Circeo, un intervento “tecnico” su programmi elettorali e progetti

Nei dibattiti come nei programmi elettorali si è spesso parlato del porto di San Felice Circeo. Da mesi si discute della gestione dei servizi ma anche di progetti come quello del raddoppio. Sulla questione porto questa volta arriva un intervento tecnico, da parte di Stefano Di Genua che lavora nel campo del project financing e che in base alla sua esperienza ha trovato nel programma della lista “Verso il domani” per Eugenio Saputo sindaco una risposta utile per parlare di sviluppo e portualità. Riportiamo il suo intervento.

 

Comune di San Felice Circeo

UNA STORIA COMPLESSA “L’uso del Project Financing (o finanza di progetto) nel passato non avrebbe creato le anomalie del porto di San Felice Circeo che tutti i sanfeliciani conoscono. Il suo utilizzo rimane oggi la soluzione che potrebbe soddisfare gli interessi di tutte le parti coinvolte. E’ stato detto che a raccontare tutta la storia del porto di San Felice Circeo non basterebbe un libro. Probabilmente è così, considerando che la questione è oggetto di battaglie nei consigli comunali del paese – e non solo – da almeno quindici anni. Tuttavia, se un estraneo si avvicinasse all’argomento solamente in questi giorni, vale a dire proprio quando il tema ritorna ad essere presente tra i dibattiti dei candidati sindaci impegnati nelle loro campagne elettorali, l’argomento potrebbe essere riassunto essenzialmente in tre punti chiave: la contrazione di un mutuo per la costruzione dell’infrastruttura nel 1957 da parte del Comune (leggi cittadini di San Felice Circeo) e finito di ripagare dallo stesso l’anno scorso; la gestione dell’opera che non genera nessun profitto per il Comune; un lotto (il quinto) non ancora terminato.

LO STRAPPO CON IL PASSATO Difficile conoscere con chiarezza le motivazioni alla base delle decisioni prese dalle amministrazioni locali passate relativamente a questi punti. Quello che è sicuro è, tuttavia, quanto i sanfeliciani vedono tutti i giorni con i loro occhi: un’opera non completata, non in grado di utilizzare appieno il suo potenziale sia d’infrastruttura, che di punto di arrivo in uno dei luoghi turistici più incantevoli della costa del Lazio. Rompendo con le decisioni prese dalle amministrazioni comunali passate – il più delle volte con la presenza di chiari conflitti di interesse, avendo gli amministratori legami di stretta parentela con i soci del gestore del porto – l’attuale amministrazione, con Eugenio Saputo Vice Sindaco, ha fatto molto per ricordare la natura giuridica di porto turistico agli abitanti di San Felice Circeo.

COSA PREVEDE LA LEGGE? La legge è chiara sulla definizione: il porto turistico è un’opera pubblica e servizio pubblico di rilevanza economica (ad esempio: sentenza del Consiglio di Stato n. 6488/2012). Tale definizione offre importanti considerazioni, prevalentemente di natura economico-finanziaria, sia sulle decisioni prese dalle amministrazioni comunali in passato, sia sulla direzione che l’infrastruttura potrebbe prendere in futuro. Considerata la natura pubblica del porto turistico, la sua realizzazione e gestione sono infatti regolate dalle stessi leggi che regolano gli appalti pubblici, loro finanziamento incluso. Su questo punto, la normativa inserisce i porti turistici tra le opere realizzabili mediante project financing (o finanza di progetto). Questo passaggio è cruciale per il porto di San Felice Circeo, perché l’utilizzo in passato di tali strutture di finanziamento avrebbe potuto evitare i quindici anni di conflitti.

PUBBLICO E PRIVATO PER UN PROGETTO Parlare di project financing nell’ambito pubblico, significa parlare di Partenariato Pubblico Privato (PPP), vale a dire quelle soluzioni che permettono di raggiungere una maggiore efficacia ed efficienza nella realizzazione e gestione di un’opera di pubblico interesse (come un porto turistico appunto) con una ripartizione dei rischi dell’operazione tra più soggetti in base alle singole competenze, con un limitato impatto sul bilancio pubblico. Le strutture di PPP non sono nuove in Italia e con il tempo principalmente quattro tipologie si sono affermate come più adeguate (vedi tabella – ordine decrescente di frequenza di utilizzo verso destra). Nella maggior parte dei casi, i porti turistici sono finanziati tramite la prima tipologia di PPP, la Concessione di Lavori Pubblici. Come si vede dalla tabella, il soggetto Privato progetta, finanzia, costruisce, gestisce e mantiene l’opera in cambio dei profitti delle vendite del servizio. Il soggetto Pubblico mantiene invece la proprietà dell’opera e applica un canone al soggetto privato.

GLI INVESTIMENTI Se si considera questa soluzione, si capisce dove nascano i problemi per il porto di San Felice Circeo: nonostante il soggetto Privato benefici di tutti i profitti della gestione dell’opera, esso non ha impiegato il suo capitale per finanziarne la costruzione originaria; nonostante il Comune abbia finanziato l’opera, invece, esso non vede nessun ritorno dalla sua costruzione, un ritorno che sicuramente avrebbe potuto aiutare il Comune ad evitare il dissesto in cui si trova ufficialmente a questa data. Da questi, proviene l’impasse sul quinto lotto. Lo snaturamento della definizione di porto turistico portato avanti in passato da alcune amministrazioni comunali, così come il mancato utilizzo di strutture di finanziamento nate allo scopo di favorire lo sviluppo di infrastrutture, portando vantaggi sia al soggetto Privato che quello Pubblico impegnati nella loro realizzazione, sono risultati nella situazione conflittuale che tutti i sanfeliciani conoscono tra società gestore del porto turistico e il Comune.

IL PROGRAMMA ELETTORALE L’idea della lista “Verso il Domani – Eugenio Saputo sindaco” ha ribadito in parecchie occasioni durante la campagna elettorale come vorrebbe rimediare all’attuale situazione, vale a dire proprio applicando una soluzione di PPP al quinto lotto, estendendola ai lotti precedenti. Questo permetterebbe al soggetto Privato di continuare a gestire l’opera senza nessun cambiamento del suo attuale assetto, mantenendo così i posti di lavoro creati ed il know-how costruito nel tempo, e al soggetto Pubblico di partecipare al ritorno economico che il porto crea, così da ridistribuirlo a tutta la comunità. Studiando le lezioni apprese per la costruzione di porti turistici altrove in Italia, Eugenio Saputo è l’unico, tra i quattro candidati sindaci a San Felice Circeo, che ad oggi ha dimostrato di avere ben chiari i vantaggi offerti dall’utilizzo del project financing. La soluzione da lui proposta è ben conosciuta in quanto ampiamente diffusa, e potrebbe finalmente mettere la parola fine al libro di questa lunga storia”.

 

 

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Author: redazione

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