Se Coletta e Latina sapessero dei fiori di Ninfa

110.000 persone hanno visitato Ninfa, come se tutta Latina, vecchi e giovani, avesse condiviso lo stesso posto. Ecco la parla chiave: “posto”. Un posto dove sentire qualche cosa, fosse anche la bellezza. E ,mentre 110.000 persone andavano a Ninfa, a Latina discutevano di centri commerciali, se a spazzare la città dovesse essere Latina ambiente o Abc.

110.000 persone andavano a vedere i fiori in un posto, la provincia di Latina, in cui nessuno guarda il cielo. Avete mai sentito qualcuno del capoluogo parlare del parco nazionale del Circeo e dei giardini di Fogliano? Avete mai sentito pronunciare la parola bello in consiglio comunale.

Qui siamo tutto all’uso della parola “onestà” mentre 110 mila cercavano la bellezza di un giardino, e vengono da tutto il mondo. Non sappiamo dove stiamo, non ne abbiamo idea, idea che, invece, gli altri hanno di noi.

A Latina hanno fatto una rete di musei, Si.Mu.La. (sistema museale Latina) ma se resta “a Latina” non ha senso, è vuoto di vuoto,  facciamo il Si.Fio.La (sistema fiori Latina): ci mettiamo Ninfa da Cisterna, il castello Caetani da Sermoneta, Norba, Fogliano, il parco nazionale con Sabaudia e San Felice, Bassiano, Roccagorga con il suo barocco,  Priverno con la sua piazza, Fossanova e Valvisciolo, Satricum. Latina sia capitale e non egoista, 110 mila a vedere i fiori ed è un inizio. Dai giardini si capisce Babilonia, e la creazione è il giardino dell’Eden cominciamo da qui: si inizia dai fiori e lo diceva anche Sergio Endrigo che cantava Gianni Rodari:

Per fare un tavolo ci vuole il legno
per fare il legno ci vuole l’albero
per fare l’albero ci vuole il seme
per fare il seme ci vuole il frutto
per fare il frutto ci vuole il fiore
ci vuole il fiore, ci vuole il fiore,
per fare tutto ci vuole un fio-o-re.