Latina Capitale della Cultura 2026, le polemiche non si spengono


LATINA – Continua a far discutere il dossier presentato da Latina alla finale di Capitale della Cultura che il comune ha deciso di rendere noto nei giorni scorsi. Dopo i malumori all’indomani dell’audizione, la critica più pesante arriva da Maurizio Guercio, ex assessore all’Ambiente con Zaccheo, presidente dell’Associazione culturale Anima Latina, che critica punto su punto quelli che considera evidentemente errori e imprecisioni grossolane, per concludere che “la partecipazione a eventi di respiro nazionale come “Capitale della Cultura Italiana 2026″, si programmano per tempo, non ci si improvvisa, non si partecipa perché a qualcuno, in quel di Verona è venuta in mente questa idea. Alla notizia della candidatura la città ha sorriso. Era bene aver coscienza e amor proprio, per comprendere che Latina non aveva i fondamentali per una simile competizione, infatti il confronto è stato impietoso”.
“Ho ascoltato e visto tutte le audizioni delle città finaliste “Capitale Italiana della Cultura 2026” – dice Guercio –  È stato bello scoprire quanti musei, quanti festival, quanti eventi, quante culture d’impresa, quante fondazioni, quanti modelli culturali in più nasceranno in Italia in occasione del 2026. Una creativa bellezza dell’agire umano in favore della cultura italiana. Latina? Confermo quanto scritto dopo l’audizione: mi vergogno, come cittadino di Latina, per come la mia città è stata rappresentata. Mentre tutte le altre città finaliste hanno narrato dei loro ”genius loci”, miti e personaggi, Latina ha dimenticato i propri: Enea, Ulisse, la maga Circe, Satricum, Sibilla Aleramo, Giovanni Cena, Anna Fränzel, l’Amazzonia italiana (la grande selva prima delle bonifiche), l’epopea della bonifica integrale, la nascita delle Città Nuove, Latina Città del ‘900, il centenario 2032”. Poi l’analisi punto su punto.
Non la pensa così il senatore Nicola Calandrini tra i promotori della candidatura che difende la scelta, ma la considera solo preliminare a quella che vedrà Latina arrivare al suo primo Centenario: “Latina é una città giovane, ricca di vitalità e dinamismo. La circostanza che sia, a pieno titolo, tra le prime dieci candidate a Capitale della Cultura 2026 é essa stessa un grande risultato. Latina, infatti, sconta anni di immobilismo e di marginalità sullo scenario regionale e nazionale, nonostante sia la prima città del Lazio dopo Roma Capitale. Desidero, quindi, rivolgere un sincero apprezzamento all’Amministrazione Comunale di Latina, in modo particolare al Sindaco Matilde Celentano, per aver promosso l’immagine di una città che intende riprendere il ruolo guida che le compete sul piano provinciale e regionale”, scrive in una nota il coordinatore provinciale di Fratelli D’Italia che preferisce non dare un giudizio sui contenuti del dossier.
“La candidatura di Latina – aggiunge –  va intesa come un primo grande tassello di un mosaico più ampio che si chiama Centenario 2032. Quella é la vera data su cui concentrare il massimo impegno di tutte le istituzioni: dal Governo nazionale e regionale al Comune. Saremo, nel 2032, la città più giovane d’Europa. Dall’oblio della palude abbiamo reso questa terra ospitale. Ci aspettano sfide importanti: creare un nuovo modello di sviluppo che faccia della filiera agroalimentare, dell’enogastronomia e del turismo il nostro punto di forza economico e culturale.
Potenzieremo sempre di più il rapporto con l’Università La Sapienza nel solco di una Latina città degli studi, con tutto ciò che questo comporta in termini di servizi. Il mare, risorsa fondamentale per fare della nostra costa un gioiello attrattivo per i turisti italiani e non solo. Il fatto che Latina sia arrivata fra le prime dieci città finaliste, insomma, é un primo risultato. Indubbiamente rilevante, visto che mai era accaduto prima, neanche quando qualche professionista della critica e della polemica aveva- a vario titolo- responsabilità nel tessuto sociale e politico di questa nostra città. Chiunque voglia bene a Latina e tenga alla sorte della nostra comunità oggi deve essere fiero e orgoglioso di questo risultato. Avendo la consapevolezza che non è sufficiente, che molta strada c’è ancora da fare. La percorreremo insieme ai tanti cittadini di questa città che sognano una dimensione contemporanea di Latina, soprattutto in vista del Centenario 2032″.
La difesa arriva anche da Alessio Pagliari ex consigliere comunale di Latina: “Dovremmo essere tutti contenti di questo risultato (essere città finalista) – esordisce il delegato provinciale della FIAF (Federazione Italiana Associazioni fotografiche) – segno che il territorio della provincia di Latina può offrire tanto a livello culturale. Vorrei ricordare a tutti che Latina e Gaeta, non sono certo lì per caso, hanno superato una prima fase di selezione, non certamente facile. Erano infatti ventisei le città candidate, poi diventate sedici, quindi dieci finaliste. Leggo molte polemiche in questi giorni, quasi esclusivamente nei riguardi di Latina, e questo mi rattrista molto. Innanzitutto, vorrei ricordare che il Ministero della Cultura non si è ancora espresso, lo farà solo fra qualche settimana; pertanto, la partita è ancora aperta per tutte e dieci le finaliste. Certamente Gaeta è partita prima e probabilmente, grazie anche alla sua storia, non certo solo contemporanea come quella di Latina, è arrivata molto preparata e ricca di contenuti presentanti durante l’audizione. Ovviamente il merito va anche all’amministrazione comunale di Gaeta e a tutto il comitato promotore della candidatura, a cui esprimo vivo apprezzamento. Permettetemi però, da cittadino di Latina, di esprimere altrettanto apprezzamento anche per il risultato di Latina. Se Latina, pur non avendo la stessa storia e la posizione geografica di Gaeta, è comunque giunta finalista, con una candidatura preparata “all’ultimo minuto”, credo meriti solo un grande applauso, che dovrebbe essere unanime, perché, se Latina raggiunge dei “palcoscenici” importanti, ottiene dei risultati e visibilità nazionale non ne beneficiano solo alcune persone o colori politici, ma tutti i cittadini. Dovremmo, allora, tutti essere contanti, come quando gioca la “Nazionale. Il turismo culturale, infatti, come riportato anche dai recenti studi di Unioncamere, è un pilastro fondamentale dell’economia, che genera ricchezza e nuovi posti di lavoro. Pertanto, esprimo i miei complimenti per il risultato al Sindaco di Latina Matilde Celentano, all’Assessore Annalisa Muzio, a tutta la Giunta e ai consiglieri che hanno creduto in questo progetto, insieme ai tecnici comunali, alle tantissime associazioni ed altri comuni che hanno dato la loro disponibilità a collaborare nel dossier, curato e redatto con tanta passione dall’Arch. Daniela Cavallo. Si poteva e si può far meglio? Sicuramente si, l’eccellenza è un obiettivo che tutti cercano, ma nella pratica non sempre si riesce a raggiungere. Latina, è chiaro, non poteva in pochi mesi diventare un’eccellenza, risolvere i tanti problemi e criticità, anche nell’offerta ricettiva, che si porta dietro da tantissimi anni. Però da qualche cosa si deve pur partire. E quale migliore occasione, se non quella di una candidatura come capitale della cultura? Al di là del risultato finale, questo progetto di candidatura apre la strada, forse per la prima volta dopo tanto tempo, a un possibile percorso condiviso fra politica, industria e commercio, terzo settore e cittadini, per guardare ad altri obiettivi da raggiungere insieme verso il centenario del 2032. Dobbiamo essere consapevoli, se saremo in grado di fare “squadra”, se sapremo fare bene “Bonum Facere”, di avere il privilegio di vivere in un territorio con caratteristiche uniche, con un’offerta variegata dalla montagna, alla collina, alla pianura, per finire ai laghi e al mare. Latina e la sua provincia è apprezzata anche dai produttori cinematografici, grazie anche al grande lavoro che svolge la “Latina Film Commission”. Sarebbe troppo lungo elencare adesso i film e le serie che si sono girate e che si gireranno nel prossimo futuro”.

Tornando all’analitica critica di Maurizio Guercio è stata così presentata confrontando quanto emerso nelle audizioni finali dai dossier di tutte le 10 finaliste:  
PROCESSI PARTECIPATIVI
Ho ascoltato di ecosistemi culturali larghi e condivisi, attraverso l’unione di più Comuni: Valdichiana senese (10 Comuni), Maratea (16 Comuni), Agnone (136 Comuni), Alba (88 Comuni), Lucera (30 Comuni). Latina? Isolata
SOSTENIBILITÀ ECONOMICA
Rimini (6 milioni), Treviso (14 mln), Maratea (6 mln), L’Aquila (25 mln), Gaeta (7,5 mln), Alba (10 mln), Agnone (5 mln), Valdichiana (3 mln), Lucera (3 mln).
Latina? 500 mila euro…
PARTNER FINANZIARI
Tutte le città finaliste, tranne Latina, hanno come modelli di governance le Fondazioni nei propri dossier, alcune, nelle loro co-progettazioni, si avvalgono di partner privati di valore nazionale ed internazionale: Alba (Fondazione Ferrero), Treviso (Generali), Maratea (Fondazione Eni e Gruppo Shell). Latina?
ACCOGLIENZA TURISTICA
Valdichiana 26.000 posti letto, Rimini 143 mila, L’Aquila 2 mila, Treviso 75 hotel in città.
A Latina? Abbiamo scoperto che ci sono 8 alberghi a 4 stelle e 10 B&B… Dove?
I TESTIMONIAL
Rocco Papaleo e Angelina Mango per Maratea, Chiara Gamberale per Agnone, Red Canzian (Pooh), Adriano Panatta e il mago Forest per Treviso, Renzo Arbore per Lucera. Per Latina? La signora Giuseppina, professoressa di Antonio Pennacchi…
FILM D’AUTORE
Molti in Italia non conoscono bene Latina, forse la immaginano… che immagine abbiamo dato? Ognuna delle città candidate ha presentato video-clip, mini film e video-art delle proprie eccellenze: naturalistiche, artistiche e architettoniche, tutte secondo la propria visione di progetto. Latina ha videato una miscellanee di immagini datate del territorio, senza una regia, senza “focus” dedicati alle piazze storiche di Latina, a quel magico triangolo di storia, natura e bellezza rappresentato dal borgo di Fogliano, dall’antica città di Ninfa e dalle vestigia di Satricum; la rete di canali, il litorale con le sue dune, i laghi costieri, il mare e all’orizzonte le isole Pontine. Protagonista assoluta (un fermo immagine di 46 secondi tra presentazione e video) è stata la “Torre Pontina”, elevata a rango di simbolo della città.
IMMAGINE ICONICA
La foto scelta, per rappresentare ufficialmente la candidatura di Latina, è stata emblematica: la foto di piazza del Popolo al calar del sole, buia, al tramonto… un tramonto di idee.
LATINA MADE IN VERONA
Non si sono coltivate competenze, disconosciuti saperi e professionalità della città e del territorio. Appaltati a studi esterni (Verona e Bergamo) la progettazione del dossier “Latina Capitale della Cultura”.
PERLE DI SAGGEZZA E PALESI CONTRADDIZIONI.
Ascoltando l’audizione di presentazione: “da Latina i giovani vanno via”…(Daniela Cavallo, responsabile del dossier), “a Latina i giovani stanno benissimo… noi a Latina abbiamo tutto” (Annalisa Muzio assessora all’Urbanistica Comune di Latina); “Latina città spaesante… è un’enigma… resta invisibile” (Cavallo), “Latina è unica al mondo”… (Muzio); “una città che parte da zero”… “il nostro progetto turistico è la ruralità, non solo mare” (Cavallo); “dopo la torre municipale e la “Torre Pontina” realizzeremo una torre digitale, sarà il nostro “totem identitario”… Latina sarà il centro del mondo”… (Cavallo). “In mancanza di sufficienti strutture ricettive a Latina, sopperiranno i Comuni di Sezze, Pontina e Sabaudia…” (Matilde Celentano Sindaco di Latina).

originale su Radioluna ©
Author: Redazione Lunanotizie.it

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