Sto con il parroco di Montenero, le religioni non sono prêt-à-porter

La Chiesa è una comunità, una assemblea non è un ente certificatore di bontà. La Chiesa riguarda i suoi membri non gli umani, che restano tali a prescindere da come pregano. Mi scuserete ma la canzone più bella che conosco recita: “E quando muoio io non voglio né preti, nè Cristi ma la bandiera rossa di tutti i socialisti”.

Il prete di borgo Montenero ha fatto bene a non accogliere nel rito della sua religione una signora che apparteneva ad un altro credo e nel far questo non ha certificato la bontà o meno della defunta, ha solo detto che credeva, legittimamente, in altre cose, in altri modi di salire al cielo.

L’idea di una Chiesa, di una vita, di un partito prêt-à-porter mi sconvolge. La cerimonia funebre dei cattolici è il segno della loro comunità, non della bontà dell’umanità.

Non conosco il rito funebre buddista, ma credo che chi appartiene a quella comunità quello vorrebbe, come un protestante il suo e un musulmano il proprio. E nessuno si senta offeso, e non è il rito che certifica la nostra bontà o cattiveria in vita, ma la vita.

originale su LatinaQuotidiano.it©
Author: Lidano Grassucci

Precedente Via Quarto, il costruttore Riccardo chiede i danni. Il Tar decide Successivo Temporale a Terracina, un fulmine cade su Monte Leano: principio di incendio