LATINA – I sindaci pontini in pressing sulla Regione per far slittare la riapertura delle scuole a dopo il referendum. Si terrà domani a mezzogiorno una call conference alla quale prenderanno parte tutti i sindaci pontini e il presidente della Provincia di Latina, Carlo Medici, per confrontarsi con l’assessore regionale alla scuola Di Berardino e l’ufficio scolastico regionale sulla riapertura che molti vorrebbero differita a dopo il referendum. Sono tanti anche i dirigenti scolastici a chiedere lo spostamento delle lezioni per questioni organizzative e di sicurezza.
“Siamo tutti d’accordo sullo spostare l’apertura al 24 e domani si valuteranno i pro e i contro, ma è necessario lavorare tutti insieme sotto l’egida della Prefettura e tenere distante la politica da queste questioni – dice Proietti – Le opinioni personali non devono trovare spazio. Il Presidente della Provincia Medici aveva già chiesto alla Regione, a nome di tutti e 33 i comuni, il differimento e domani torneremo a parlarne. L’obiettivo è aprire le scuole correndo tutti meno rischi possibili, ma sapendo che i rischi non saranno cancellati. Non ha senso che solo un Comune apra il 24, creando magari disservizi ai comuni limitrofi”.
Quanto all’opzione di cominciare le lezioni con didattica a distanza proposta da alcuni, alla luce delle nuove disposizioni, bisogna tenere separate le questioni: per gli istituti comprensivi (dipendenti dal Comune) infatti la modalità non è prevista; per le superiori (dipendenti dalla Provincia) invece è possibile, ma solo alcuni istituti (a Latina Grassi e Majorana) hanno deciso aggirare l’ostacolo dell’affollamento e dei banchi singoli, dividendo le classi a metà e iniziando l’anno in doppia modalità, metà ragazzi a scuola e metà a casa in alternanza; chi è a casa seguirà la stessa lezione che si svolge in classe.
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Author: Roberta Sottoriva