San Felice, Schiboni: “Il dissesto era solo nel pensiero della vecchia maggioranza”

Il neo eletto sindaco di San Felice, Giuseppe Schiboni, carte alla mano dimostra che il dissesto finanziario dichiarato dalla precedente amministrazione in realtà non sarebbe mai esistito.

Venerdì mattina  in Comune c’è stata la verifica straordinaria di cassa alla presenza dei due sindaci, l’uscente Gianni Petrucci e Schiboni, assistiti dal segretario comunale, dal funzionario di Ragioneria del Comune e dal revisore Unico dell’ente. Al 12 giugno scorso il Comune era in anticipazione di cassa e l’uso di somme a destinazione vincolata per 1,6 milioni di euro.

“L’organismo straordinario di liquidazione – si legge nel decreto del Ministero dell’Interno del 3 luglio scorso – è tenuto a restituire al Comune di San Felice Circeo la differenza positiva di 1.554.760,68 euro quale risultato delle attività legate al dissesto finanziario”. Lo stesso Ministero ha approvato le risultanze delle gestione straordinaria la cui delibera conclusiva è stata emessa il 2 aprile scorso. Si chiude così quindi il dissesto finanziario del comune di San Felice Circeo con il decreto emesso e che definisce in modo chiaro ed incontrovertibile i “numeri” che hanno accompagnato la manovra iniziata a dicembre 2012.

Le risultanze in particolare evidenziano riscossioni di crediti per 5 milioni di euro circa, con una massa di debiti accertata e pagata di 3,2 milioni di euro ed una ulteriore spesa di quasi 300mila euro per l’Organismo Straordinario di Liquidazione.

La scelta politica di dichiarare il dissesto – spiega Schiboni – ha solamente penalizzato i cittadini e quanti operano e lavorano nel nostro comune. Un chiaro dato dimostra ancora, e per l’ultima volta, che il dissesto era solamente nel pensiero della precedente maggioranza che non ha avuto capacità di leggere i numeri dei bilanci passati. La differenza tra crediti e debiti con una somma positiva di 1,5 milioni di euro la dice lunga sulla stravaganza della scelta di aver portato il comune di San Felice Circeo al collasso. Oggi come ieri siamo ancora di più consapevoli che il dissesto non è mai esistito e il danno causato alla collettività in arretratezza e tasse al massimo storico poteva essere evitato”.

“Hanno fatto della loro amministrazione la lotta alle precedenti giunte ed una campagna elettorale sbandierando un debito di 13 milioni di euro. Sorriderei se non avessero bloccato il paese per cinque anni, affossato i servizi, fatto schizzare le tasse al massimo chiedendo sacrifici inutili ai cittadini  e soprattutto hanno fatto licenziare dal comune circa 30 persone”.

originale su LatinaQuotidiano.it©
Author: Redazione LatinaQuotidiano.it

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