Motolese licenziato e la comunità pietosa

Esistono cose di cui la politica pontina, la comunità, non si interessa. Chi si occupa-preoccupa della Camera di Commercio? Chi delle fondazioni come quella Caetani, la campus internazionale di musica, o la stessa Fondazione Roma? Ma di più chi si preoccupa-occupa del parco nazionale del Circeo? Dell’autorità portuale del Lazio che comprende il porto di Gaeta?

Vedete, un tempo, la politica era fatta di partiti che conoscevano il mondo in cui vivevano e davano chiavi di lettura generale ai fenomeni sociali, governando il “governo diffuso” nel territorio.

Oggi? La Federlazio Latina si “scioglie”, e si parla un poco del “povero” Saverio Motolese direttore cancellato, ma chi ha provato a capire prima? Chi ha una idea strategica di sistema? Attaccano Pino Simeone in Regione, tutti pensano sono “casi loro”, ma è il caso nostro se questo determina mancanza di capacità di governo di un territorio. Tolgono Saverio Motolese, non sono casi di Motolese se questa mossa ha come “scacco matto” l’egemonia ciociara sulla Camera di Commercio.

Le fondazioni hanno presenze pubbliche, non possono essere “agovernate” dalla politica, non sono zone franche.

I parchi nazionali italiani hanno nella presenza delle comunità del parco la ragione dello sviluppo del territorio, le comunità sono rappresentate dai comuni (Latina, Sabaudia, san Felice e Ponza) che, invece, non contano nulla.

Non è Motolese il nodo, ma quello che il suo caso rappresenta. La Fondazione Roma mica “regala” qualcosa a noi, ma deve qualcosa ai risparmiatori che rappresenta e che sono di questa terra, non “concede con gentilezza”, ma deve fare per dovere. Basta andare con il cappello in mano, noi non siamo sudditi ma protagonisti. Il nodo? Le società hanno bisogno di classi dirigenti, il nodo è lì.

originale su LatinaQuotidiano.it©
Author: Lidano Grassucci

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