Livelli Baronali:Il terzo articolo a cura di Mario Tocci


I livelli Baronali al Circeo – l’arte di saper vendere (venditore) e le conseguenze e limiti dell’acquisto (acquirente).

Facendo seguito ai due precedenti articoli pubblicati gentilmente da questo libero servizio d’informazione a mio nome e nel ritenere opportuno che si debba commentare costruttivamente su alcuni brani apparsi di recente su “Latina editoriale Oggi” ho, pertanto, ricercato anche altri pezzi sui livelli al Circeo apparsi sulla stessa testata e altri mas media – il tutto per farmi un’idea di come l’opinione pubblica sta’ venendo informata sulla questione.

Riscontro la pindarica interpretazione, espressa da una certa Giovanna BERTOLINI indicata quale procuratrice degli eredi Aguet e Blanc, in orine ad una pubblicazione di un saggio del 1919 quale opera edita in 4.000 copie a firma dell’avo James Aguet (senior) e titolata “La terra ai contadini”.

La pubblicazione è sottoscritta da AGUET con l’evidenza delle qualifiche di … “proprietario dell’ex feudo di San Felice Circeo, Consigliere dell’Istituto di Fondi Rustici, del Comitato Agrario Nazionale, della società degli agricoltori Italiani, ecc”… .

Il testo interamente pubblicato sulla piattaforma della “Fondazione GRAMSCI”, nel passato è stato utilizzato anche nella propaganda di alcuni ex esponenti minori dello storico Partito Socialista.

Tali organismi sono certamente l’espressione di un’ideologia che non favorisce l’enfiteusi quando è un istituto dedicato a caste di nobiltà o privati proprietari direttari. Per tale motivo credo che nella pubblicazione in argomento c’è chi vi ha visto un contenuto diverso da quello perorato recentemente nell’editoriale della provincia di Latina.

Infatti a quei tempi si erano focalizzate due problematiche:

–    la prima è quella delle realtà contadine in cui si trova l’Italia a causa dei contratti atipici del passato da loro ereditati nel diritto unitario e si doveva decidere quale il loro futuro visto che grazie a tali espedienti sino a quel momento si era riusciti a mettere a rendita alcuni grandi possedimenti agricoli.

Siamo in una epoca dove l’agricoltura era prevalente e trainante per l’economia di una Italia che si stava affacciando all’industrializzazione e che per tale motivo rischiava di soccombere;

–    la seconda è rivolta al fenomeno del latifondismo che al tempo della pubblicazione Aguet era molto vasto in Italia e ormai insostenibile dai proprietari di immense tenute perché a loro malincuore dovevano stare al passo con l’economia emergente e dovevano affrontare di loro tasca i costi vivi generati dalle proprietà terriere per bonifiche non più rimandabili, per la manutenzione dei fondi rustici, la realizzazione di infrastrutture interne ai fondi, i costi dei salariati e dei stipendiati, ecc..

Il tutto era reso più difficile a causa dell’industrializzazione emergente, tra l’altro da noi in ritardo rispetto ad altri stati europei, vedasi l’Inghilterra che da decenni aveva una economia di industrializzazione che abbatteva costi e nel contempo aumentava i guadagni.

In tal modo si era ingenerata una maggiore concorrenza a discapito di prodotti di vari stati Europei tra i quali l’Italia, tanto che per poter vendere si dovettero ridurre i margini di utile dei prodotti italiani, sia agricoli e sia in altri settori – in particolare artigianali (es. l’invenzione del pantografo che permise di produrre in serie i mobili mentre in Italia continuavano ad essere fatti uno ad uno a mano e non in serie).

Ecco perché al tempo di Aguet era necessario trovare una soluzione e quindi ariecco il così detto uovo di colombo, ovvero la riscoperta nel 1919 dell’Enfiteusi. Peccato che già nel lontano passato era già prevista e che in Italia già a decorrere dal 1865 era ulteriormente normata dal codice civile del Regno anche detto codice Pisanelli.

Sulla scorta di quanto sopra in la “Terra ai contadini” AGUET compie un opera magna tesa ad analizzare il passato, il presente e il probabile futuro dell’agricoltura.

Si pone l’accento su uno degli aspetti storici che contraddistinsero lo spirito che permise la realizzazione dell’unità del Regno d’Italia. Molti dei combattenti e molti delle genti che aiutarono i Savoia, in ricambio si aspettavano riforme per realizzare una Agricoltura in proprietà libera in un mercato libero.

Per questo ideale tanto avevano creduto di combattere i contadini nel tempo ante 1870, ma a seguito della parola “OBBEDISCO” pronunciata vicino a Teano da un certo Garibaldi, videro tradite le loro speranze volte ad estinguere lacci e lacciuoli del passato che pendevano sulla loro testa.

Diciamo che questa è storia che sarà prodromica di quanto accadrà sino ai giorni d’oggi.

Certamente con l’articolo giornalistico si conferma che il Signor James AGUET era una persona professionalmente ben cosciente di cosa era l’Enfiteusi e quali erano i limiti che questa aveva se perveniva dal passato e, inoltre, ben era conscio di cosa diversamente erano i livelli ed ecco perché era cosciente della portata delle nuove enfiteusi per le quali tanto si diede da fare per aggiornare e concedere dove ci riuscì.

Quanto sopra darebbe ulteriori interpretazioni alle varie interruzioni del diritto che secondo altri sarebbero dei meri errori, ma potrebbero essere attribuiti ad una volontà effettiva e costante nel tempo.

Tralasciando di analizzare:

1)    le perplessità sui contratti si compravendita o di enfiteusi istituiti da James Aguet sulle case dell’attuale cento storico, dubbiosità dovute a vari contenuti e clausole effettivamente indicate negli atti stessi che aprirebbero ad una serie di interpretazioni in sede giurisdizionale tali da ingenerare per molti casi l’ “interversione del possesso”;

2)    le perplessità sui livelli gravanti per i terreni posti al di fuori dell’attuale cento storico e di come questi erano detenuti dal Demanio del Regno, ovvero come l’Italia era subentrata in uno regime contrattuale denominato proprio dalla RCA “unico e speciale” rispetto ad altri già esistenti nel territorio del Patrimonio di Pietro.

Appare interessante la notizia ricompresa nell’articolo giornalistico per la quale “La famiglia Aguet-Blanc … “resta disponibile a valutare eventuali diverse soluzioni sulla problematica che dovessero concretamente essere rappresentate”… .

Interessante perché come nel lontano anche oggi nel recente passato altre famiglie nobiliari da ultimo quali alcuni “ex principi del soglio Pontificio” hanno adottato un collaudato sistema risolutivo della questione dove da una parte i cittadini, con l’ausilio di Istituti di credito convenzionati, dall’altra gli ex nobili, hanno generato una sorta di convenzione abbordabile ed opportuna.

Abbordabile perché comporta di applicare un sistema di Transazione con un regolamento certo predeterminato e pubblicizzato a monte in modo tale che invogli i cittadini ad aderirvi in massa nel breve tempo con conseguente realizzazione di un risultato economico certo per i direttari e riducendo ad un quasi inesistente numero di contenziosi.

Opportuna in quanto potrebbe rientrare nei canoni corretti di una imputazione economica del risultato e annullerebbe le attuali incongruenze che appaiono nelle transazioni sino ad oggi intervenute attese le decisioni CE in materia a decorrere dal 2014.

Certamente se gli AGUET-BLANC inseriscono TERZI soggetti nella procedura (con finalità di un loro ulteriore tornaconto), in modo tale che infrapponendosi tra loro e il livellario si avrebbero maggiori costi e paletti e, tanto meno, sarà il guadagno dei direttari, ma non è escluso che come effetto collaterale facendo così crescerà il numero dei contenziosi con speculare incremento dei costi legali che annullerebbero le prospettive di un risultato positivo in tempi brevi se non comporteranno dispendio di energie preziose per portare a pareggio il tutto ma con tempi molto lunghi.

Credo che ad oggi manchi un mediatore professionalmente serio, certo e con volontà di risolvere la questione. Certamente con le notizie che appaiono sui giornali e che rasentano il generare di un terrorismo psicologico tra ambo le parti non si aiuta la mediazione che potrebbe intervenire tra tutti gli interessati.

Mario TOCCI.

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