Per la Polizia di Stato di Latina e Roma che, coordinata dal servizio centrale operativo della stessa Polizia ha eseguito l’ordinanza custodiale del Gip del Tribunale della capitale, è stato sgominato un sodalizio, di matrice mafiosa, con radici profonde sul territorio, presumibilmente riferibile ai gruppi di etnia rom della famiglia di Silvio Giuseppe, detto Romolo. I reati più gravi ipotizzati riguarderebbero lo spaccio di droga e l’attività estorsiva, in particolare le vessazioni erano rivolte a diverse vittime e si sarebbero protratte negli anni, in forza – affermano ancora gli inquirenti – delle intimidazioni poste in essere dal gruppo criminale e a cui le vittime si sarebbero piegate senza avere il coraggio di denunciare.
Naturalmente gli arresti sono stati seguiti da una “pioggia” di considerazioni e commenti politici. Il primo a complimentarsi con la Polizia e la magistratura per la brillante operazione “Scarface”- così è stata chiamata – è stato il Senatore e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini. A suo dire è ” stato inferto un altro duro colpo ai clan criminali che da anni tentano di soffocare Latina. Gli arresti dimostrano che nonostante le incarcerazioni, i processi e le condanne, le famiglie criminali continuano ad imperversare in città applicando il metodo mafioso che le ha rese celebri. È chiaro che bisogna continuare a tenere alta la guardia per liberare definitivamente Latina da questa cappa criminale”.
In una nota Gianpiero Cioffredi, Presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio, ha ringraziato la Questura di Latina, il Servizio Centrale della Polizia di Stato e la a Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma per l’operazione contro il clan Di Silvio “che ha disarticolato uno dei sodalizi criminali tra i più radicati nel capoluogo pontino. Una operazione ancora più importante perché colpisce sul nascere la ricostituzione di una nuova operatività del clan Di Silvio a seguito delle numerose inchieste e sentenze che hanno colpito il vertice dell’organizzazione criminale. La forza intimidatrice dispiegata dal clan e la pervasività delle minacce estorsive con l’obiettivo di acquisire il controllo delle attività commerciali ci spinge tutti a non arretrare di un passo rispetto alla necessità di consolidare quell’alleanza popolare contro le mafie che ha visto in questi anni proprio a Latina apparati dello Stato, Istituzioni e cittadini protagonisti di una importante stagione di legalità”.
Il deputato de “L’Alternativa c’è e membro della commissione bilancio alla Camera Raffaele Trano torna a definire urgente la necessità di istituire a Latina una sezione della Dia per “poter aggredire con ancor maggiore incisività i clan. Il ritmo investigativo degli ultimi anni in terra pontina sul fronte delle associazioni per delinquere di stampo mafioso è terribilmente simile a quello che si registra in altre regioni, zone di origine delle mafie tradizionali. Mezzi ordinari non sono dunque più sufficienti per un’area così delicata, dove il crimine organizzato terrorizza i cittadini e, come ormai specificato in sentenze definitive, è arrivato a condizionare anche le consultazioni elettorali. Non si può permettere e non permetterò che chi vive in provincia di Latina debba vivere nella paura a causa della mafia rom”.
L’articolo Latina / Operazione “Scarface”: trentatrè persone finiscono in arresto, l’indagine della DDA di Roma sembra essere il primo su temporeale quotidiano.
originale su Temporeale ©
Author: Saverio Forte