Latina, non solo Mascarello e diportismo. Scalia: “Serve una svolta per tutta la marina”


Non solo la questione del diportismo ma tutti i temi che riguardano lo sviluppo della marina di Latina.

Questo il cuore della riunione che si è tenuta a Foce Verde a cui hanno partecipato tante persone tra cui imprenditori, l’associazione balneari, operatori turistici.

“E’ stato un incontro molto proficuo – spiega Maurizio Scalia, vice presidente dell’associazione “Noi e il Mascarello” – perchè ci ha consentito di fare il punto della situazione sulle tante emergenze che caratterizzano il nostro litorale a partire dalla situazione i cui versa il fosso Mascarello. Il ritardo accumulato è enorme con una penalizzazione del settore e dell’indotto inaccettabile”.

Martedì è fissata la riunione della commissione.

I diportisti sono decisi a capire quale siano le prospettive in vista dell’imminente apertura della stagione estiva ma anche per il futuro del comparto.

“Andiamo a sentire cosa ha da dire l’amministrazione. E speriamo che ci siano novità si per il ponte Mascarello – continua Scalia – che per il progetto che abbiamo avanzato due anni e mezzo fa ormai di realizzare uno scivolo provvisorio. Progetto che, è bene che sia chiaro, non è la panacea a tutti i mali o la soluzione ai problemi del diportismo ma una risposta tampone ad una emergenza contingente”.

La situazione è al limite, da Anzio a San Felice Circeo non ci sono sbocchi pubblici al mare per le barche.

Rio Martino è fermo tra rimpalli di responsabilità tra la provincia di Latina e la Regione Lazio.

Sulla vicenda ci sono state interrogazioni in consiglio comunale e regionale, lettere al sindaco Coletta da parte dei rappresentanti delle istituzioni ma nulla di fatto si è mosso.

“Quello che ci lascia perplessi è il fatto che questa città ha un patrimonio enorme come il mare, che potrebbe essere sfruttato tutto l’anno ed anziché metterne a frutto tutte le potenzialità rendendolo il reale motore dello sviluppo lo lascia al margine di qualsiasi scelta. La costa non è salvaguardata. Il ripascimento è in stallo. La spiaggia sta scomparendo. I servizi sono al palo. Senza interventi immediati l’erosione arriverà presto a Torre Paola e non è accettabile”.

Se a questo si aggiunge che sulla destagionalizzazione delle strutture l’indecisione regna sovrana il dado è tratto.

“Il turismo – continua Scalia – non può essere solo una parola. Il turismo è fatto di servizi, strutture ed eventi. Penso alle barriere architettoniche che ogni anno impediscono  a tante persone con disabilità di accedere alla spiaggia. O alle passerelle che sono in condizioni disastrose. Sono problemi questi che si conoscono da tempo e che diventano emergenza perché non si affrontano durante l’anno ma quando la stagione estiva è iniziata. Basterebbe un po’ di attenzione e una programmazione accurata delle cose da fa. Non servono miracoli”.

Insomma quello che manca è l’attrattività.

Il modello del turismo sole mare è tramontato.

Se Latina vuole fare del turismo e del litorale il motore del suo sviluppo serve un cambiamento, supportato da una programmazione a breve, medio e lungo termine.

I diportisti intanto continuano nella loro battaglia.

Nella riunione è emersa con forza anche la questione legata ai controlli.

“Servono maggiori controlli, da parte della Capitaneria di porto e di tutte le autorità preposte sulla nostra costa per garantire la legalità e la sicurezza di chi opera in mare. Per il resto non arretreremo mai di un solo passo. Sappiamo che – conclude Scalia – sarà sfiancante, che ci saranno forse altre battute di arresto ma siamo convinti e decisi sul fatto che restando compatti una soluzione per il diportismo e per lo sviluppo del nostro litorale riusciremo ad ottenerla”.

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Author: Alessia Tomasini

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