I prodotti dell’Agro pontino nella dieta mediterranea, successo per il convegno organizzato a San Felice Circeo

L’alimentazione come sentinella della purezza o del degrado ambientale, come cura all’invecchiamento e contributo ad una condotta di vita sana, come espressione culturale di un territorio e custode di conoscenze e ricette antiche.

Anche quest’anno l’Accademia della Cucina Mediterranea ha voluto porre al centro dell’attenzione il cibo nelle sue molteplici declinazioni organizzando il V Convegno nazionale sul tema: “Mangiare bene, per stare bene. I prodotti dell’Agro pontino nella dieta mediterranea” che si è svolto sabato scorso nel Cinema Teatro Anna Magnani di San Felice Circeo.

Il saluto del sindaco di San Felice Giuseppe Schiboni, che ha rimarcato l’impegno dell’Accademia nel diffondere, soprattutto tra i giovani, il concetto che mangiare bene aiuta a stare bene e a prevenire malattie, ha fatto da preambolo agli interventi di qualificati e autorevoli relatori, preceduti dalla testimonianza di Paolo Porcelli, dell’Accademia della cucina mediterranea, il quale ha evidenziato come la giusta alimentazione sia stata per lui un aiuto prezioso nell’affrontare condizioni di salute particolari.

Proteggere l’habitat è una priorità assoluta, considerato lo scenario che si è generato con la diffusione di sostanze inquinanti. Il direttore del WWF Italia e Presidente del Parco Nazionale del Circeo, Gaetano Benedetto, ha parlato delle minacce che arrivano dalle plastiche, in particolare dalle microplastiche e dalle nanoplastiche. La plastica in mare, infatti, non è solo quella visibile come quella che viene spiaggiata o che le correnti raggruppano in enormi isole galleggianti negli oceani, ma anche quella microscopica che deriva dalla decomposizione delle plastiche più grosse o sorprendentemente dal progressivo consumo di prodotti. I filati sintetici e i pile, ad esempio, nei lavaggi rilasciano microparticelle che attraverso gli scarichi finiscono in mare.

L’utilizzo di fitofarmaci nella produzione agricola è stato finora oggetto di misure di contenimento da parte della Comunità europea, ma ciò non basta a limitare gli effetti nocivi che un alimento, seppur coltivato secondo i regolamenti, non viene trattato e cucinato nella giusta maniera. Giovanni Aquino, dottore in Scienze Agrarie e funzionario dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio, si è soffermato sui comportamenti virtuosi che devono permeare tutta la filiera produttiva, passando dalla conservazione fino alla cottura, che se sbagliati potrebbero alterare i cibi e generare sostanze tossiche.

Confortano comunque i dati dei campionamenti effettuati dalla Comunità Europea sulla presenza di residui chimici negli alimenti secondo i quali gli agricoltori del Lazio e dell’Agro Pontino sono risultati tra i più attenti nell’impiego dei fitosanitari, ai primi posti perché molto al di sotto del minimo previsto dalla normativa.

E la genuinità dei prodotti dell’Agro Pontino è stata rimarcata anche dall’Assessore alle Attività produttive del Comune di San Felice Circeo, Rita Rossetto, che ha riportato la sua esperienza quale funzionario della Asl.

Un competente dettaglio sulle tecniche di conservazione è stato fornito dal consulente agroalimentare ed esperto di agroindustria, Bruno Fiorini: dalla pasteurizzazione alla sterilizzazione, al sottovuoto alla surgelazione, fino alla fermentazione. Metodi da attuare in maniera corretta al fine di scongiurare l’insorgenza di batteri, come il botulismo (Clostridium botulinum) che ha effetti letali sulle persone.

Ma il complesso dei rischi riguarda anche gli imballaggi e i contenitori con cui vengono stoccati e trasportati i cibi. L’argomento è stato affrontato in modo approfondito dal dottor Michele Stocola, giurista della sicurezza alimentare, che nel discorso delle contaminazioni ha inserito anche il mercato dei cibi biologici e la questione delle certificazioni, sottolineando come siano da privilegiare i cibi della filiera corta e quindi prodotti nel nostro Paese.

La genialità della nutrizionista e geriatra Lucia Tassi ha aperto il capitolo della corretta nutrizione, evidenziando che l’azione del mangiare non avviene solo per necessità, quindi per fame, ma deriva anche da abitudini, spinte emotive ed esigenze lavorative, socialità. Ribaltando alcuni pregiudizi e comportamenti consolidati, ha rimarcato quanto sia importante l’ordine alimentare nella quotidianità e come la scelta dei cibi giusti nei vari momenti della giornata possa rivelarsi una medicina per il benessere.

Gli alimenti, inoltre, possono prevenire in maniera determinante il naturale processo di invecchiamento di una persona, che è diverso per ognuno ma migliorabile secondo le consuetudini nutritive. La biologa e nutrizionista Mariagrazia Devastato è stata illuminante nell’esporre le cause della senescenza, come i radicali liberi che possono essere arginati dagli antiossidanti, sostanze di cui è ricca la dieta mediterranea e quindi contenute in molti prodotti dell’Agro Pontino. Tra gli alimenti anti-età spiccano infatti l’olio extravergine d’oliva, diverse verdure, frutti e pesce.

Anche i polifenoli combattono i radicali liberi e sono una barriera contro i danni cardiovascolari. Queste molecole, si trovano nell’uva e dunque nel vino. E proprio sugli effetti positivi di questo antico e diffuso nettare, è stato incentrato l’intervento della dottoressa Barbara Palombo, master sommelier della Fis, che ha illustrato le caratteristiche organolettiche del vino, ricordando anche le dosi di assunzione consigliate nelle diverse età.

Il momento più gustoso del convegno è coinciso con l’intervento del giornalista e scrittore Umberto Natoli che ha voluto deliziare il pubblico con una ricetta del Rinascimento di un grande e innovativo cuoco, quale è stato Bartolomeo Scappi il cui genio gastronomico era molto apprezzato nei banchetti papali. In sala è stata servita una delizia, un dolce realizzato con crema pasticcera impanata con formaggio pecorino e fritto, che ha suscitato lo stupore e la soddisfazione dei partecipanti. Il giornalista ha quindi ripercorso le origini della nostra cucina, svelando quelle pietanze che attraversando i secoli sono arrivate fino ai nostri giorni.

Le conclusioni sono state affidate a Franco Bruno e Angelo Guattari, rispettivamente  presidente e membro dell’Accademia della Cucina Mediterranea che hanno sottolineato la disponibilità e la competenza dei relatori rinnovando l’appuntamento con il convegno nazionale al prossimo anno. Una degustazione di piatti e prodotti tipici, offerta da ristoratori e produttori locali, ha coronato l’evento del Circeo.

 

 

 

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Author: Comunicato Stampa

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