Debiti mai liquidati al Circeo, l’opposizione scrive al Prefetto


Debiti fuori bilancio da approvare, il gruppo Verso il domani scrive al Prefetto e chiede la convocazione di un consiglio comunale straordinario. La pagina sul dissesto non è chiusa a San Felice Circeo. Inevitabilmente quando si parla di conti, l’argomento torna ad essere di attualità. Questa volta ad intervenire sono i consiglieri Saputo, Calisi e Magnanti che all’epoca del dissesto erano in maggioranza con la giunta Petrucci.

 

Comune di San Felice Circeo

IL DISSESTO E I DEBITI  “Il Comune di San Felice Circeo – si legge nel documento – con deliberazione consiliare n. 53 del 21/12/2012 ha dichiarato lo stato di dissesto finanziario ai sensi del combinato disposto dagli artt. 244 e 246 del Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali, e con decreto del Presidente della Repubblica del 20/02/2013, pubblicato in Gazzetta Ufficiale 11/03/2013 è stato nominato l’Organo Straordinario di Liquidazione. Al termine di tutto l’iter previsto dalla normativa vigente, l’Organo straordinario di Liquidazione (OSL) con propria deliberazione n.50 del 22/12/2016 integrata e modificata con successiva deliberazione n.2 del 07/04/2017 ,ha approvato il piano di estinzione dei debiti; Il Ministro dell’Interno, con Decreto n. 088792 del 27/06/2017 , notificato dalla Prefettura di Latina con PEC prot.0015319 del 06/07/ 2017 e richiamando le suddette deliberazioni dell’OSL ha approvato il Piano di Estinzione dei debiti del Comune di San Felice Circeo, ai sensi dell’art. 256, comma 7,del TUEL.

I SOGGETTI DA LIQUIDARE Tra l’altro, con detto Decreto, il Ministro dell’Interno,all’art.5, confermava l’esclusione dei debiti non ammessi dalla OSL alla liquidazione (€ 3.911.899,81) e aggiungeva che “Il Consiglio Comunale di San Felice Circeo è tenuto a individuare i soggetti ritenuti responsabili dei debiti esclusi dalla liquidazione ai sensi dell’art sll’art. 257, comma 2, del D.Lgs 267/20001. Lo stesso art. 257, al comma 3, stabilisce che se il Consiglio non provvede nei termini di cui al punto 2 si applicano le disposizioni di cui all’art.1362. Pertanto, entro il 06/09/2017, si sarebbe dovuto riunire il Consiglio Comunale con all’ordine del giorno l’individuazione dei soggetti ritenuti responsabili dei debiti esclusi dalla liquidazione dall’OSL. Invece il Consiglio è stato convocato per il 30 gennaio 20183 e, tra le altre, è stata discussa la proposta di deliberazione n. 9512017 (poi pubblicata come deliberazione n. 09/2018) avente ad oggetto la mera  ‘Presa d’atto dell’elenco dei debiti esclusi dalla liquidazione’. Detta proposta era priva dei previsti pareri obbligatori del Servizio Amministrazione Generale e del Servizio Tecnico-Contabile sostituiti con un generico ‘visto’, nonchè sprovvista del parere del Revisore del Conto.

SITUAZIONI DA RISOLVERE Ciononostante veniva approvata dai soli consiglieri di maggioranza i quali deliberavano: ‘di prendere atto dell’elenco dei debiti esclusi dalla liquidazione, all.B, del Decreto del Ministro dell’Interno n.88792 del 27.06.201 7’ – ‘di accogliere e fare proprie le motivazioni dell’Organo straordinario di liquidazione che ha stabilito le ragioni dell’esclusione dei crediti e su cui non sembrerebbe che possa affermarsi al di là di ogni ragionevole dubbio ipotesi di imputazione della responsabilità’. Siccome da una lettura della documentazione allegata alla suddetta proposta di deliberazione si evince, invece, la persistenza di alcune posizioni debitorie non ancora liquidate, i sottoscritti consiglieri comunali, al fine di rispettare quanto previsto dalle norme in materia di dissesto finanziario, hanno chiesto la convocazione del Consiglio Comunale con all’ordine del giorno la proposta di deliberazione allegata avente ad oggetto: “l’ ascrizione a bilancio dei debiti esclusi dalla massa passiva dall’Organo Straordinario di Liquidazione e non ancora liquidati dalla gestione ordinaria / Annullamento in autotutela della propria deliberazione n. 09 del 30/01/2018”

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Author: redazione

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