Coronavirus, la regione Lazio dichiara guerra agli assembramenti. Regole stringenti e mascherina “anti movida”


Troppa leggerezza, poca attenzione, ridotto rispetto delle misure mirate al contenimento dei contagi e della diffusione del coronavirus.

Questi gli elementi alla base della decisione della Regione Lazio, e nello specifico dell’assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato, di mettere nero su bianco un’ordinanza mirata ad evitare gli assembramenti e a garantre il rispetto e l’uso dei presidi di sicurezza.

Gli stessi sindaci, non ultimi quelli di comuni turistici come San Felice Circeo, ma anche Ponza e Sabaudia, sono quotidianamente alle prese con i “disordini” creati dai cittadini inadempienti.

“Stiamo cercando di capire qual è lo strumento più adatto contro gli assembramenti e valutiamo possibili soluzioni compreso – spiega D’Amato nell’ intervista su Rai Radio1 all’interno del programma Centocittà – un provvedimento analogo a quello preso a Capri. Abbiamo un problema con la movida e lo dobbiamo risolvere considerando che il senso di responsabilità per ora non c’è stato. Bisogna evitare ciò che è accaduto in Catalogna e bisogna prevenire la diffusione del virus”.

Oggi la battaglia contro il virus si muove su fronti diversi.

Da una parte ci sono i positivi asintomatici, dall’altra i casi di importazione in costante aumento e che oggi, proprio nel Lazio e in provincia di Latina, rappresentano circa il 70% dei casi rilevati.

Il nemico è invisibile ma gli strumenti per arginarne l’avanzata ci sono ed hanno dimostrato di essere efficaci.

Per questo la Regione Lazio sta lavorando anche per arrivare ad effettuare test rapidi, a campione, già in aeroporto sui passeggeri provenienti da zone ad alta incidenza virale per prevenire i contagi ‘di ritorno’.

“A Fiumicino si registra un numero di voli superiore agli altri scali italiani e per questo ora cerchiamo di privilegiare test rapidi anche a campioni sui voli da zone ad alata incidenza virale. In questa maniera, testando ci proveniva dal Bangladesh, abbiamo rintracciato 240 positivi. Ora abbiamo anche un problema col Pakistan, bisogna coniugare il diritto alla salute col diritto a viaggiare“.

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Author: Alessia Tomasini

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