Chiesti due anni di reclusione per l’ex primario Franco

Due anni di reclusione. Questa la condanna chiesta dal pm Valerio De Luca per l’ex primario facente funzioni e neurochirurgo dell’ospedale “Goretti” di Latina, Carmine Franco, accusato di truffa al servizio sanitario nazionale, abuso d’ufficio e rivelazione di segreti d’ufficio.

Secondo il pubblico ministero De Luca, che ha coordinato le indagini portate avanti dai carabinieri del Nas, il dirigente medico, nonostante avesse un rapporto di esclusività con la Asl di Latina, avrebbe lavorato in regime privatistico, senza esserne autorizzato, in ambulatori privati di Nettuno, Aprilia e San Felice Circeo, tra il 2014 e il 2017.

Franco è inoltre accusato, nella veste di dirigente medico e membro della commissione incaricata dall’Asl di formare una graduatoria da utilizzare per eventuali incarichi a tempo determinato di dirigenti medici, di aver agevolato nel 2017 alcuni colleghi, fornendo loro dritte sui quesiti e facendo sì che gli stessi si piazzassero ai primi tre posti.

Una vicenda per cui nel 2018 l’imputato venne anche sospeso dall’attività professionale per un anno, con una misura interdittiva emessa dal gip Giuseppe Cario.

Il medico ha scelto di farsi processare con rito abbreviato, dunque allo stato degli atti, beneficiando così in caso di condanna dello sconto di un terzo della pena.

E dopo la richiesta di condanna avanzata dal pm i difensori, gli avvocati Gianni Lauretti e Salvatore Volpe, hanno chiesto per lui l’assoluzione perché il fatto non sussiste.

L’udienza è stata quindi aggiornata dal giudice Giorgia Castriota al prossimo 4 febbraio e in quella data è attesa la sentenza.

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Author: clemente pistilli

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