Amianto, quel censimento mai arrivato e il nuovo appello


Sabaudia

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rassicurazioni ha avuto negli anni Antonio Dal Cin, anche rispetto quegli interventi che dovevano essere effettuati nella sua città, Sabaudia. Solo la Guardia di Finanza ha provveduto a rimuovere l’amianto sul tetto della caserma poi, dalle altre istituzioni interpellate solo silenzio. “Ribadisco fortemente che l’amianto è un silicato che uccide nel tempo. Una vera e propria bomba ad orologeria che improvvisamente esplode e uccide senza fare rumore”, commenta il finanziere in congedo nonché responsabile e coordinatore nazionale del settore “Esposti e vittime amianto dei militari appartenenti alla Guardia di Finanza – Osservatorio Nazionale Amianto Ona Olus”, e coordinatore della comunicazione delle attività dell’Osservatorio Nazionale Amianto sul social network.

Antonio-Dal-CinUNA MOZIONE APPROVATA E IGNORATA Antonio ha tanto coraggio, la sua storia ormai non è un  mistero come non lo sono le sue battaglie, che nonostante le difficoltà dovute in primis al suo stato di salute, dopo anni di esposizione all’amianto quando era in servizio, porta avanti a livello nazionale. Nonostante questo non ha mai perso di vista la sua città, Sabaudia dove il problema amianto esiste ed è diffuso, dalle campagne ai siti dismessi. Ma non solo. Discarica dopo discarica anche il Parco è stato progressivamente avvelenato, in più punti dalla presenza di amianto. Da un lato quindi ci si scontra con chi su tutto il territorio comunale scarica abusivamente dall’altro con l’assenza di interventi o comunque con grossi ritardi. E’ anche un problema di costi, quelli legati allo smaltimento che spesso pesa sull’intera collettività. Questo per il capitolo discariche. Ci sono poi altri fattori da considerare come quello legato alle coperture. E Dal Cin torna a chiedere una mappatura, questa volta scrivendo al commissario straordinario Antonio Quarto, una lettera fiume in cui si chiede che abbia seguito la Mozione del Consiglio Comunale approvata all’unanimità il 20 giugno 2011 (deliberazione n° 27/2011 – amianto). “Richiesta di esercizio dei poteri autoritativi (ordinanza di cui all’art. 50 e 107 del D.Lgs. 267/00 e 192 del D.Lgs. 152/06 e con ogni altro strumento legislativo ed amministrativo) in relazione al rischio amianto”.

 

eternitLA LETTERA Riportiamo la lettera inviata al commissario straordinario:

“Preg. mo Commissario straordinario dott. Antonio Luigi Quarto,
mi chiamo Antonio Dal Cin, sono cittadino di Sabaudia e per quasi un quarto di secolo sono stato un finanziere.
In data 8 gennaio 2014, la Sanità militare mi ha riformato e collocato in congedo assoluto, perché affetto da gravi patologie, tra cui l’asbestosi pleurica, malattia potenzialmente mortale, di origine professionale, contratta a seguito di esposizione a polveri e fibre di amianto, in assenza di strumenti di prevenzione tecnica e di protezione individuale, occorsa a Trieste durante i servizi resi alla Nazione dal 1992 al 2004. In data 10 maggio 2012, ho inoltrato una missiva all’allora sindaco di Sabaudia, dott. Maurizio Lucci, con espresso riferimento alla mozione del Consiglio Comunale di Sabaudia, approvata all’unanimità il 20 giugno 2011 (deliberazione n° 27/2011 – amianto), che si intende integralmente riscritta, per cui ho chiesto di avviare un immediato censimento di tutto l’amianto presente sul territorio di Sabaudia, cittadina immersa nel Parco Nazionale del Circeo.

esposto acqualatina fondi amianto grillini 2CONTROLLI FERMI Ho sollecitato di verificare presenza di amianto, e di materiali contenenti amianto, di qualunque matrice ed in qualsiasi quantità presso le scuole, a partire dalle materne, negli edifici pubblici, nelle abitazioni private, nei tetti delle stalle dove sono ricoverati gli animali, nei fienili, nelle tettoie e negli altri capannoni presenti nelle campagne, ma anche in città, e non in ultimo, nelle caserme ubicate sul territorio.Purtroppo, questo mio appello, rivolto nell’esclusivo interesse della tutela della salute dei cittadini e della salvaguardia della salubrità dell’ambiente in cui essi vivono, non ha trovato riscontro da parte del sindaco, che ha il dovere, e la Legge glielo impone, di tutelare la salute pubblica nel pieno rispetto di quanto richiamato dall’art. 32 della Costituzione della Repubblica Italiana.

IL NUOVO APPELLO Ciò premesso, rinnovo il mio appello e mi rivolgo a Lei, dott. Antonio Luigi Quarto,  ritenendo prioritario insistere per il censimento di tutto l’amianto presente sul territorio del Comune di Sabaudia, a tutela della salute dei cittadini che debbono essere preservati dai pericoli connessi all’esposizione all’amianto, anche indiretta, così da impedire fattivamente che nel tempo si ammalino e muoiano a causa di patologie asbesto-correlate.
La mappatura e la bonifica di tutto il territorio, a Sabaudia come nel resto d’Italia, costituiscono l’unico strumento veramente effettivo ed efficace per impedire che i cittadini siano esposti e sviluppino nel tempo patologie asbesto correlate che sono quasi sempre ad esito infausto.

Catasta di eternitDATI DI CASA NOSTRA Ribadisco fortemente che l’amianto è un silicato che uccide nel tempo. Una vera e propria bomba ad orologeria che improvvisamente esplode e uccide senza fare rumore. Mi permetto anche evidenziare che in Italia sono 2.400 le scuole, stima per difetto, dove è stata riscontrata la presenza di amianto e risultano quotidianamente esposti al cancerogeno circa 350.000 tra studenti, docenti e personale scolastico. Tale condizione, inevitabilmente, determinerà nel tempo l’insorgenza di patologie asbesto correlate.

Per questo motivo, anche come genitore di due bambini che insieme ad altri centinaia di bambini frequentano le scuole nel Comune di Sabaudia, mi appello affinché si ponga in essere, con carattere di urgenza, la mappatura di tutti gli istituti scolastici, a partire da quelli della prima infanzia, così da poter escludere la presenza di amianto, sia di matrice friabile che compatta.
Qualora il micidiale cancerogeno è presente, è necessario avviare l’immediata bonifica dei locali interessati, quale unico strumento in grado di garantire una soglia pari a zero.

Altresì, mi appello affinché si avvii un censimento di tutto l’amianto presente sul territorio del Comune di Sabaudia, come sopra meglio descritto, considerato che l’unica fibra di amianto non pericolosa per la salute dell’uomo e quella che noi non respiriamo”

Quella di Antonio resta una battaglia per tutti, anzi soprattutto per gli altri. Quindi ora si attende una risposta nella convinzione che l’unica possibile sia quella di attivarsi accogliendo l’appello di una persona molto coraggiosa che sta solo tutelando la sua città.

 

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Author: Let2

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