Agguato sul lungomare, Zof condannato a sette anni

Tre condanne, un’assoluzione e un rinvio a giudizio. Si è conclusa così, davanti al giudice Laura Matilde Campoli, l’udienza preliminare per il duplice tentato omicidio del 6 marzo dell’anno scorso a San Felice Circeo.

Secondo il pubblico ministero Gregorio Capasso, il latinense Alessandro Zof, ritenuto l’autore del ferimento a colpi di pistola, su viale Circe, dei terracinesi Roberto Guizzon e Alessio De Cupis, dopo un litigio per futili motivi all’interno dell’American Bar, anche se il movente sempre per il pubblico ministero sarebbe tanto più grave quanto indeterminato, si sarebbe recato a Latina, avrebbe preso una pistola calibro 9*21 e, tornato al Circeo, avrebbe cercato di uccidere Guizzon e il nipote. Vicenda per cui Zof, difesi dagli avvocati Alessia Vita e Giancarlo Vitelli, è stato condannato a sette anni di reclusione.

Il fratello, invece, Fabio Zof, difeso dall’avvocato Sandro Marcheselli e finito imputato per concorso nella detenzione illecita della pistola utilizzata per l’agguato, prelevando Alessandro da San Felice, dopo il duplice tentativo di omicidio, e riaccompagnandolo nel capoluogo pontino, è stato assolto, come chiesto dallo stesso pm. Lello Gallo, accusato di favoreggiamento e concorso in detenzione illecita della pistola con Zof, difeso dall’avvocato Oreste Palmieri, è stato condannato a due anni, ma solo per favoreggiamento, essendo stato assolto dall’altro reato. Condanna infine a due anni poi per Paolo Di Martino, di Napoli, anche lui accusato di favoreggiamento, mentre l’apriliano  Emanuele Scaglione, per lo stesso reato, è stato rinviato a giudizio. Per quest’ultimo, che non ha scelto riti alternativi, difeso dall’avvocato Leonardo Palombi, il processo inizierà il prossimo 11 novembre, davanti al giudice Maria Assunta Fosso. Nello specifico, per gli inquirenti, subito dopo i fatti Scaglione avrebbe accompagnato l’amico Zof a Napoli, a casa di Di Martino, e quest’ultimo lo avrebbe ospitato, lavando anche la Smart del giovane per cancellare tracce di polvere da sparo.

Il pubblico ministero Capasso aveva chiesto condanne a 10 anni di reclusione per Zof, a 4 anni per il pregiudicato Lello Gallo, e a due anni per Di Martino.

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Author: clemente pistilli

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